Kamchatka Raid 2023: da Milano alla penisola russa di Kamchatka

Kamchatka Raid 2023

“Kamchatkaraid” nasce dalla collaborazione tra i 3 riders Rosario Sala, classe ’62 e originario di Trento, Franco Ballatore classe ’66 da Cuneo e Maurizio Limonta, classe ’56 da Milano. I tre viaggiatori, hanno portato a termine con successo la prima parte del Kamchatka Raid nel 2022. A bordo delle loro Ténéré 700 hanno attraversato ben 26 paesi (Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Grecia, Turchia, Libano, Siria, Giordania, Arabia Saudita, Kuwait, Bahrein, Qatar, Oman, Emirati Arabi, Iran, Iraq, Georgia, Armenia, Russia, Lettonia, Estonia, Lituania, Repubblica Ceca, Polonia, Austria) fino all’estrema penisola siberiana della Kamchakta, percorrendo 26.000 km.

L’avventura li ha portati ad affrontare le più remote zone del continente Euroasiatico, senza però dimenticarsi dell’aspetto umanitario; il progetto ha infatti avviato anche una raccolta fondi a sostegno di Emergency, grazie alla vendita del libro di Rosario Sala “L’Africa secondo me”.

Kamchatka Raid 2023

La seconda parte del viaggio Kamchatka Raid è partita a maggio di quest’anno, da Milano fino alla penisola di Kamchatka in Russia, attraverso le montagne di Pamir e la Mongolia con obiettivo finale la sede di Yamaha in Giappone, sponsor del viaggio. Poi i tre riders faranno rientro a Milano.

Rosario, Franco e Maurizio ci raccontano tutte le emozioni di questo lungo viaggio, immerso in diverse culture e paesaggi remoti; insieme a loro riusciamo a sognare anche noi! Il percorso a bordo delle moto si snoda tra fitte vegetazioni e strade dissestate, lungo le risaie del Mar Caspio raggiungendo l’Iran. La via della seta li accompagna invece fino all’Afghanistan, un Paese che gli dà il benvenuto con i calorosi sorrisi di adulti e bambini, che molto probabilmente non hanno mai incontrato stranieri che parlano lingue diverse. Questi incontri sono la vera essenza del viaggio.

L’Afghanistan è una terra che Franco ci descrive come controversa, bestiale, primordiale. I percorsi sono tra i più impegnativi mai fatti: sterrati, polvere a non finire, tunnel non illuminati e pieni di fango, camion dai sorpassi azzardati, auto senza targhe e persone armate di Kalashnikov; ma è anche il Paese che ha colpito di più Rosario, che ha vissuto un’esperienza diretta e forse anche un po’ temeraria con i talebani.